Scuole e formazione: parola d’ordine “adattabilità”
Uno dei temi caldi, e ampiamente discusso al World Economic Forum di Davos, è stato il rapporto tra globalizzazione e tecnologia. In che modo e in che quantità molti posti di lavoro sono destinati all’estinzione e quali sono le alternative? Come fronteggiare il cambiamento epocale che stiamo vivendo con la quarta rivoluzione industriale? Come migliorare e adeguare le regole alla pratica, evitando in questo modo una stagnazione normativa che funga da ostacolo alle necessità aziendali? In che modo potenziare l’educazione delle nuove generazioni, preparandole a uno scenario professionale in costante evoluzione rispetto al passato?
L’accelerata mutazione delle esigenze, dei target e anche delle difficoltà con le quali si confrontano quotidianamente le imprese necessita di un adeguamento delle infrastrutture, dei mezzi, della regolamentazione e soprattutto della formazione del personale. Se fino a un decennio fa ci si poteva permettere un atteggiamento attendista, oggi le aziende non possono chiudere gli occhi dinnanzi alla mostruosa innovazione tecnologica che rende obsoleti, in un battito di ciglia, gli strumenti adottati finora.
L’impresa 4.0 è il futuro anche in Ticino e le questioni discusse al World Economic Forum dimostrano che siamo sulla strada giusta. Il punto di partenza, in un mercato sempre più concorrenziale e volubile, è dato dall’apprendimento e dalla scuola nel suo insieme. Una delle questioni dibattute durante il meeting internazionale concerneva l’apporto dato dalla stampa 3D in ambito architettonico e ingegneristico: ormai non più usata solo per la costruzione di modellini, ma evoluta al punto da permettere l’edificazione di un’abitazione a norma di legge con notevole riduzione dei costi e dei disagi ambientali.
Ecco che la stampa 3D si è posta al centro del dibattito non più come argomento accessorio e futuristico, ma come realtà concreta e attuale. Basti pensare come alle nostre latitudini, in un Ticino spesso tacciato di provincialismo e arretratezza rispetto alla Svizzera Interna, molti istituti scolastici presentino, tra le materie insegnate, aggiornamenti e specializzazioni anche nel settore sopracitato.
Scuole all’avanguardia
Pioniere nella formazione è ancora una volta la SUPSI, che già da diversi anni permette ai suoi studenti di fare pratica con le nuove tecnologie, non da ultimo la stampa 3D. Il MAS (Master of Advanced Studies) propone di perfezionare o riorientare la propria carriera professionale in funzione di nuovi sbocchi lavorativi, soprattutto in ambito tecnologico: il MAS in Interaction Design, attivo dal 2013, si occupa dell’attività di progettazione relativa all’interazione tra uomo e sistemi informatici, mentre è previsto, in collaborazione con Ticinomoda, il varo del MAS nel settore moda, principalmente focalizzato sui temi dell’innovazione, della sostenibilità e del digitale.
L’Associazione ticinese dell’industria orologiera (ATIO), pezzo importante della produzione industriale nazionale, è in procinto di aprire un centro tecnologico formativo, in cui è prevista, oltre ai normali corsi di design, la realizzazione di prototipi tramite additive manifacturing (stampa 3D).
Le scuole professionali, al contempo, stanno adeguando la propria offerta formativa introducendo nuovi corsi specialistici o implementando quelli già esistenti: presso la SAM di Bellinzona i progettisti meccanici realizzano i loro prototipi grazie a una stampante 3D FDM, mentre corsi formativi completi di Interactive Media Designer e Technical Industrial Designer sono state a loro volta inserite nel programma di studi CSIA e SSS-AA, già ampiamente pratiche di stampa 3D (Computer animation).
L’importanza dell’adeguamento al progresso tecnologico è sottolineata dal progetto pilota partito nelle scuole medie di Chiasso e Stabio, che prevede, accanto ai corsi facoltativi di robotica e progettazione, l’ausilio della stampa 3D nell’apprendimento di materie come matematica tangibile, geografia e meccanica.
A oggi sono molte le aziende e gli apparati istituzionali che si sono resi conto della necessità di adeguare i propri parametri e obiettivi all’imprevedibile e repentina mutazione della quale risultiamo inevitabilmente protagonisti.
La politica aziendale di Palo Alto è sempre stata quella di vivere da protagonista il futuro, puntando a cogliere con largo anticipo quali potessero essere le esigenze di mercato, adattando l’offerta verso i propri fidati clienti senza aspettare. Se sei interessato a vivere da attore principale il cambiamento, seguici sul nostro sito o passa a trovarci.
Perché, come dice William Burroughs, «Non c’è cosa più pericolosa da fare che restare immobili».